Parc Adula

Progetto di parco nazionale

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Parc Adula – Nr.7

Parc Adula nr. 7 – Gli animali del parco 

I grandi piccoli
Jürg Paul Müller

 

I piccoli mammiferi che popolano la regione del Parc Adula raramente conquistano le prime pagine delle riviste, nondimeno il loro ruolo è vitale per l’ecosistema. Parc Adula ha chiesto al noto biologo Jürg Paul Müller di presentarci alcuni di questi particolarissimi abitanti: i roditori.

 

“Solo un topo” – piccoli mammiferi nel Parc Adula
 

I piccoli e lesti mammiferi che in italiano si designano semplicemente con il termine “topo” continuano ad avere una cattiva fama e vengono considerati in generale dei parassiti. Tuttavia, occupandosi in modo approfondito dei topi, se ne scopre una grande varietà di specie, che si sono adattate alle più svariate condizioni ambientali e giocano un ruolo importante negli equilibri della natura. Tra questi piccoli mammiferi ci sono due gruppi che non potrebbero essere più diversi. Gli insettivori, con i soricidi e le talpe, sono prettamente carnivori e si nutrono prevalentemente di invertebrati, mentre i muridi, gli arvicolini e i ghiri fanno parte dei roditori e sono soprattutto erbivori. Entrambi i gruppi hanno un’affinità di parentela paragonabile a quella che c’è tra il
cervo rosso e le volpi.


Questi piccoli mammiferi sono difficili da studiare. Osservazioni dirette degli animali, attivi prevalentemente di notte, non sono infatti possibili. Non resta quindi che la cattura mediante trappole. Oggi si utilizzano per lo più trappole per catturarli vivi. La fauna dei piccoli mammiferi nella regione del Parc Adula è relativamente ben conosciuta rispetto alle altre zone della Svizzera. Ciò è dovuto alle numerose catture effettuate da specialisti ticinesi e grigionesi negli ultimi 25 anni, nell’ambito delle quali sono state attestate non meno di 10 specie di insettivori e 15 specie di roditori.


Molto particolari sono i modelli di distribuzione delle singole specie. Ci sono molte specie che vivono su entrambi i versanti dello spartiacque principale delle Alpi. Alcune invece sono presenti solo al nord, come ad esempio l’arvicola agreste, altre solo al sud, come la talpa cieca o l’arvicola di Fatio. La talpa europea ormai popola solo le regioni superiori delle valli meridionali dei Grigioni e del Ticino, mentre nelle zone più basse vive la talpa completamente cieca. Tra i topiragno comuni del genere Sorex ci sono alcune cosiddette specie criptiche, che possono essere determinate solo attraverso analisi del DNA, dei cromosomi o complicate misurazioni del cranio. Esteriormente, le tre specie presenti in Svizzera sono così simili da risultare confondibili. Solo nel 2002, sulla base di studi dettagliati, è stata descritta una nuova specie, la Sorex antinorii o toporagno del Vallese, la cui principale zona di distribuzione non è il Vallese, bensì l’Italia settentrionale. Ben presto si è notato che questa specie supera lo spartiacque principale delle Alpi attraverso il Passo dello Spluga o il Passo del Lucomagno. Recentemente ho avuto modo di attestarne la presenza addirittura a Sumvitg e a Thusis. Nuovi studi dimostrano la stretta parentela genetica dei topi campagnoli a nord e a sud dello spartiacque principale delle Alpi, il quale per molti piccoli mammiferi non costituisce evidentemente un limite invalicabile.
 

Gli odierni modelli di distribuzione sono un risultato del reinsediamento nelle Alpi dopo l’era glaciale, durante la quale i piccoli mammiferi non potevano sopravvivere sulle Alpi. Essi hanno trascorso tale fase in rifugi nell’Italia settentrionale, in Francia, nella Germania meridionale e all’est, migrando poi da lì nuovamente verso le Alpi. La migrazione di ritorno si è svolta in modo relativamente lento. Non sorprende quindi che in tale circostanza i piccoli mammiferi abbiano attraversato lo spartiacque alpino in entrambe le direzioni. In un lavoro sui piccoli mammiferi della Val Mesolcina e della Val Calanca, Tiziano Maddalena, Marzia Mattei-Rösli e io siamo riusciti a dimostrare che il numero di specie tende ad aumentare fino ad una altezza di 2’000 m.s.l.m. Le quote superiori non sono state studiate. Come mostra un altro studio, sull’Alp Flix, nella Val Sursette (Grigioni), vivono tra i 2’100 e i 2’500 metri sul livello del mare non meno di 9 specie. Il motivo sono gli ambienti vitali molto vari nella zona al limitare del bosco e nel piano alpino e forse anche la coltre di neve sotto la quale gli insettivori e i piccoli roditori trovano rifugio dalle intemperie e dai nemici. Per queste specie gli alti passi montani non costituiscono un ostacolo e un limite alla distribuzione, bensì parte del loro ambiente vitale.